In questa sezione del blog, ho messo i miei racconti, pochi ma molto intensi. Ognuno di essi è scaturito da un’emozione forte, da un ricordo, una sofferenza.
Quello a cui sono più legato è sicuramente “Semplicemente vivendo” che ho dedicato a mio padre e che ha ricevuto una MENZIONE D’ONORE al Premio Letterario EMOZIONI 2017 e pubblicato in una raccolta che potete scaricare cliccando QUI
SEMPLICEMENTE VIVENDO
Michele è un ragazzino come tanti. Ha in testa mille idee, mille sogni, mille desideri. Michele è un ragazzino allegro e spensierato. La sua è una famiglia molto unita, in cui i valori hanno ancora un posto importante. La sera ci si siede tutti a tavola, si parla e si scherza; è un momento piacevole in cui tutti si possono raccontare. Mamma e papà ascoltano e ridono delle disavventure che Michele e Simona raccontano, arricchendole di dettagli inventati, giusto perché vederli ridere fa bene, dà un senso di sicurezza impagabile. Per alcuni istanti i problemi e le difficoltà svaniscono nel nulla. Eppure, la famiglia di Michele conosce bene le difficoltà; è una famiglia speciale, ma lui la guarda con gli occhi di un ragazzino per il quale quelle stesse difficoltà, sono la normalità, perché non ha provato altro. E’ normale per lui vedere papà Franco, prepararsi la mattina per andare a lavorare indossando sotto gli indumenti, quelle grosse cinture di cuoio, che sorreggono la gamba artificiale con cui convive da ormai vent’anni. E’ normale che sia la mamma ad accompagnarlo a scuola a piedi e che sia sempre lei a seguirlo nelle gite, al corso di nuoto, alle feste dei compagni di classe… continua a leggere
CHIARO DI LUNA
Cammino in questa strada insolitamente deserta e ascolto il vociare del vento, che schiaffeggia leggero i miei capelli e spinge le foglie ormai secche, obbligandole a capriole e movimenti che osservo in modo distratto. La primavera è alle porte: è il profumo e la leggerezza che respiro a darmene la prova, è il bisogno e la voglia di uscire che mi hanno spinto ad andare alla ricerca di qualcosa che ancora non so. Il campanile, con i suoi rintocchi pesanti, spezza la monotonia di un silenzio che sto imparando ad apprezzare. Mi soffermo alcuni istanti davanti a una vetrina, ma non vedo nulla all’interno e mi sembra giusto così, non mi faccio domande, ma mi ostino a osservare la mia immagine vagamente riflessa, in cui cerco i miei lineamenti approssimativi, ma riconoscibili: la barba, gli occhiali e poco altro. Un cane, passando al mio fianco, abbaia e il mio cuore di colpo precipita nello stomaco, colorandomi le guance di fuoco.
– Che vuoi da me, vattene!- gli grido cercando di scacciare la paura. Cambio direzione e allungo il passo… continua a leggere
HO CHIAMATO MIO FIGLIO
Ieri ho chiamato mio figlio: guardando una sua fotografia scattata al mare quando era bambino, ho provato un’emozione forte, mi è parso di udire in lontananza la sua voce confondersi col rumore del vento, col ruggito del mare; mi è parso di sentire l’odore della salsedine e di quelle giornate lontane. L’ho sentito scappar via da me per correre incontro al suo destino.
Ho deciso di chiamrlo.
Il telefono squillava libero. Nessuna risposta. Gli ho scritto un messaggio…continua a leggere
GIÙ‘ IL SIPARIO
-Buona serata Luigi!-
-Buona serata Ingegnere!-
Sono le 20.00, non devo guardare l’orologio per saperlo, basta il saluto dell’Ingegner Ravelli per capire che un’altra giornata se n’è andata. Sono vent’anni che esce alla stessa ora dall’ufficio salutandomi nello stesso modo. Mi guardo intorno: l’ufficio è deserto, la luce del neon emette quel rumore metallico e fastidioso a cui non mi sono mai abituato e di cui mi accorgo solo quando tutto il resto tace. Sono l’addetto alle pulizie da ormai 30 anni…continua a leggere
IL RIFLESSO DI UNA VITA
Vincitore del Premio ORIGINALITA’ E COMUNICAZIONE
Al Premio letterario Nazionale Emozioni 2018
Non so spiegare quale sia la vera ragione per cui il mio quotidiano viaggiare in treno sia per me un momento di riflessione, di analisi introspettiva e del mondo.
Forse è per il movimento ritmico della locomotiva oppure perché il viaggio in treno mi fa pensare che basta davvero poco per cambiare binario e direzione, come può accadere nella vita: basta volerlo, basta non fare da spettatori, basta non restare fermi a guardare i treni che partono e arrivano senza prendere una decisione.
Oggi però il vagare dei miei pensieri, viene improvvisamente interrotto.
Un ragazzino, avrà quindici anni o forse più, sale con un balzo sulla locomotiva…continua a leggere
PROFUMI E RICORDI
(Pubblicato sul sito di EDIZIONI OPEN)
