Oggi vi chiedo un’attenzione particolare, perché vorrei parlarvi di qualcosa che mi sta molto a cuore.
Purtroppo, la vita mi ha messo di fronte a una sfida grandissima: la malattia di mio figlio, che mi ha profondamente cambiato. Quando si frequentano certi reparti pediatrici e si è costretti a percorsi che io definisco sempre “disumani” perché ritengo sia la parola che descrive meglio ciò che si vive, per forza di cose si diventa più sensibili e più attenti a certe situazioni e a certe problematiche, che chi ha la fortuna di condurre una vita “normale” non può capire o comunque non è portato a pensare.
Ebbene, in quei reparti si diventa una sola famiglia, ci si sente uniti, ci si aiuta e in un certo senso ci si appoggia a vicenda. Quando un figlio è malato, non si dovrebbe aver nessun altro problema a cui pensare, si dovrebbe rimanere concentrati sulla sua guarigione. Si ha quasi la sensazione che il mondo si fermi, ma purtroppo non è cosi. Per questa ragione raccolgo molto volentieri la richiesta di una mamma (mia cara amica) che purtroppo sta vivendo questo dramma e che a sua volta si è fatta portavoce di genitori che oltre alla disgrazia capitata, hanno anche problemi con il lavoro. Questa mamma ha scritto a un importante testata giornalistica nazionale, sperando di essere in qualche modo aiutata o ascoltata, perché il suo intento molto più che onorevole, è quello di dar voce a chi purtroppo non ne ha, ed ha già problemi ben più grossi a cui pensare!
Per questo motivo mi serve il vostro aiuto; vi chiedo di leggere e di condividere sui vostri social questa “denuncia” fatta con la sensibilità e l’amore che solo un genitore che sta attraversando questo lungo difficile tunnel, può avere…non costa nulla, leggete e condividete, forse qualcuno può fare qualcosa:
Gentilissimo Direttore,
le scrivo per condividere la mia profonda indignazione nonché desolazione in merito ad un argomento che sono certa la potrà interessare. Sono la mamma di un ragazzino attualmente in cura presso l’ospedale San Gerardo di Monza ematologia pediatrica ( Maria Letizia Verga per la precisione) . Qualche mese fa si è abbattuta sulla mia famiglia una valanga di dolore a causa di una diagnosi di leucemia di mio figlio . Non le sciorinerò le conseguenze nefaste sull’intera famiglia che potrà ben immaginare , tornerò invece al punto , motivo per cui ho deciso di dar voce tramite lei , che stimo profondamente, ai genitori che, meno fortunati di me, vivono oltre a questo immenso dolore, una situazione lavorativa precaria : l’INPS a chi ha un contratto a tempo determinato e/o stagionale oppure un’attività propria NON RICONOSCE IL CONGEDO STRAORDINARIO in breve oltre al danno , la beffa per non dire un’ulteriore preoccupazione sulla sorte economica della famiglia, per non parlare di madri monoreddito i cui simpatici coniugi hanno pensato ad una “ pausa di riflessione “! Ecco tutto questo,( che esula dall’ottima ed encomiabile attività ed organizzazione del reparto) mi indigna , mi rende furiosa per la doppia ingiustizia che molte famiglie con i loro figli subiscono! Fare bei sogni è un diritto riservato a tutti?
Purtroppo pare di no, ringraziandola anticipatamente per l’attenzione, spero che possa dar risalto e amplificare al massimo le voci silenti e ammutolite di chi non ha nemmeno la forza di arrabbiarsi dal dolore profondo che annienta confonde annebbia la mente.
Cordialmente
L’ha ripubblicato su Iris e Periplo Blog.
"Mi piace""Mi piace"
Grazie di cuore Sara!
"Mi piace""Mi piace"