Dopo 22 mesi di lavoro, finalmente posso dire di essere arrivato alla fine del mio quinto romanzo.
“Segreti d’autore” ha avuto una genesi molto particolare ed in effetti è anche molto diverso dai precedenti 4 romanzi. Le idee per una trama, come si sa, vengono talvolta improvvisamente e molto spesso nei momenti più impensati, ma questo davvero non ha eguali. Ne avevo parlato già in
ma torno su questo argomento, perché senza alcuna presunzione mi permetto di dare un consiglio a chi sta cercando una nuova trama per il suo romanzo: è sempre controproducente calcare la mano, sforzandosi di arrivare a tutti i costi all’idea quando l’idea sembra non voler arrivare. So per certo che chi ha come me una forte passione per la scrittura, quando non ha un romanzo a cui lavorare, si sente “solo”, passatemi il termine, ma è veramente una sensazione simile alla solitudine quella che provo nei momenti in cui non sto lavorando ad un nuovo romanzo.

Dico questo perché so come ci si sente, ma la cosa migliore da fare (secondo me) è leggere, viaggiare (quando si può ovviamente) e incontrare persone che abbiano una storia, un fascino, qualcosa da raccontare. Improvvisamente accadrà quella sorta di miracolo, che vi aprirà un nuovo orizzonte e un nuovo scenario popolato da personaggi e azioni a cui mai avreste immaginato di arrivare…ve lo auguro e sinceramente me lo auguro: ogni volta che finisco un romanzo mi chiedo la stessa cosa: “Arriverà la scintilla? Riuscirò a scriverne un altro?”
Ma torniamo a “Segreti d’autore”.
Come vi dicevo, è un romanzo molto diverso dai precedenti, non riesco a definirlo un thriller, anche se per certi versi lo è. Il protagonista, Oliver Jones, racconta la sua storia partendo dalle origini che hanno radici a Spitafields, quartiere situato nell’East End di Londra,

in cui Jack lo Squartatore uccise cinque prostitute, fino ad arrivare al giorno in cui, sull’orlo del fallimento, accetta la proposta di uno sconosciuto: Mr.Evans che con il suo modo di fare intrigante e suadente, lo convincerà ad avventurarsi in una sorta di viaggio senza ritorno…

In mezzo a tutto questo, Vicky: vicina di casa, amica e confidente di Oliver, la cui scomparsa avrà un senso solo quando il quadro dell’intera vicenda sarà completato.
Spero di avervi messo un po’ di curiosità. Faccio uno strappo alle regole e vi lascio l’incipit di questo romanzo. Per ora non aggiungo altro, ma sicuramente pubblicherò a breve altri stralci quindi restate connessi!!..a voi i commenti.
Marco
Stralci di…”Segreti d’autore”
Lunedì 18 Gennaio 2010, oggi.
Oggi piove, ma per me non ha alcuna importanza.
Seduto sul mio letto con lo sguardo fisso a quell’inutile calendario, ripenso a ciò che è stato. Lo faccio ogni giorno appena sveglio e ancora non riesco a credere che sia tutto maledettamente vero, che quello che sto per raccontarvi è realmente accaduto.
Sono Oliver Jones, autore del miglior thriller del secolo.
Capitolo I
“Un genio, uno scrittore di cui si sentiva la mancanza nel panorama del Thriller”
“ Il nuovo Stephen King”
È questo che scrivevano solo alcuni anni fa i più grandi critici letterari: il mio primo romanzo fu un grandissimo successo.
Ho sempre avuto un’innata passione per la lettura e fra tutti i generi che ho divorato nell’arco della mia vita, quello a cui mi sono sentito più vicino e che poi da scrittore mi ha più ispirato, è indubbiamente il thriller. Forse questa passione nasce anche dai racconti con cui spesso mio padre amava terrorizzarmi o dal quartiere in cui sono cresciuto e in cui ho vissuto per moltissimi anni: Spitafields, situato nell’East End di Londra e divenuto famoso anche perché proprio in questo quartiere, tra l’agosto e il novembre del 1888, Jack lo Squartatore uccise cinque prostitute. Certo questa storia era sulla bocca di tutti, i ragazzini ci scherzavano sopra e quando volevano spaventare qualcuno, non c’era modo migliore che rievocare le inquietanti immagini di quel breve e sanguinoso periodo; ma se devo dirla tutta, i misteri che più hanno stimolato la mia fervida fantasia portandomi a diventare uno scrittore di romanzi thriller affermato, erano nascosti dietro la porta di David Rodinsky. A poche centinaia di metri da casa, al numero 19 di Princelet Street, era successo qualcosa a cui nessuno era mai riuscito a dare una spiegazione…
…a voi i commenti.
Marco
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