Un’occasione persa

Oggi voglio dare spazio a qualcuno che ha messo passione e idee nuove e originali creando qualcosa che a Treviglio mancava, ma che purtroppo potrebbe aver già scritto l’ultimo capitolo della sua storia. Già in passato avevo dato spazio a “Lo stato dell’arte”untitled, ma oggi lascio che sia la lettera scritta dai proprietari a parlare. Vi invito a leggerla e se volete a condividerla sui vostri profili Facebook o altro… chissà che qualcuno possa fare qualcosa per salvare questo innovativo e originale progetto culturale.

Grazie, Marco

A tutti i nostri fan e a tutti coloro che ci hanno seguito fino ad ora dobbiamo dire GRAZIE.

Cosa significa questo?

Che la nostra avventura è vicina a vedere l’epilogo.

A volte i sogni vengono bruscamente interrotti dalla sveglia il cui tanto odiato trillo per noi è il tintinnio dei soldi, in questo caso il tremendamente flebile tintinnio dei soldi.

Facciamo un passo indietro.

Abbiamo aperto i battenti il 21 Maggio 2016 e da allora sono successe molte cose.

Siamo subito partiti con delle scelte fuori dal coro: lo spazio bambini all’ingresso della libreria, i libri della piccola editoria, i nostri sapori particolari, gli eventi e la decisione di dare spazio a qualsiasi forma d’arte senza guardare se di un grande autore o di un “autopubblicato”, che fosse di destra o di sinistra, che ci piacesse o meno; abbiamo parlato con le associazioni e con “chiunque avesse qualcosa da dire” invogliando ad usarci (come abbiamo detto spesso).

Abbiamo fatto delle cose belle. Pensiamo molto belle; e anche buone!

I nostri sapori, come le quick lorraine, i sacrestani agli aromi o la mozzarella con il cioccolato di Stefano penso che siano assolutamente unici come il suo crème caramel, ormai molti ci identificano con i nostri aperitivi, come il fatto che le nostre sono le uniche brioche che “si mangiano con il cucchiaino”.

Ma anche gli eventi che abbiamo ospitato, se pensiamo alle presentazioni, alle letture, agli appuntamenti con i poeti fino alle performance teatrali e musicali, o addirittura alla proiezione di un film, ci hanno fatto toccare delle vette raramente alte.

Fino ad oggi abbiamo fatto circa 70 eventi in meno di 11 mesi, un ritmo pazzesco che rispetta la nostra filosofia, il nostro modo di intendere la libreria: un luogo dove gli artisti incontrano il loro pubblico e possono trovarsi in un humus sinergico da cui possono scaturire cose nuove, ma di cui soprattutto possono nutrirsi.

Abbiamo avuto eventi importanti come quello sulle Foibe con la partecipazione del sindaco di Treviglio, o la prima del film di una tra le più conosciute attrici italiane, Lucia Sardo, al suo debutto come regista, artisti di livello internazionale come l’attore Carlo Mega che ha declamato Leopardi in modo sublime, o l’organista Paolo Oreni il quale, insieme a Stefano Capomagi, hanno generato uno dei momenti più intensi che abbiamo vissuto nei nostri locali, una Jam Session Jazz/Blues Tastiera/Contrabbasso tanto estemporanea quanto potente.

I nostri locali sono impreziositi dalle sculture di Bruno Manenti, che da quando ci ha conosciuti ha voluto che alcune delle sue opere fossero esposte in una “permanente” a Lo Stato dell’Arte.

Abbiamo avuto presentazioni di libri di tutti i generi e di case grandi e piccole, anche questo nel rispetto dei nostri canoni. Per noi i libri hanno tutti uguale dignità, non importa la dimensione dell’editore.

Abbiamo ospitato incontri sulla filosofia e mostre di pittura, ma anche una retrospettiva sulla poetessa Antonia Pozzi organizzato da Treviglio Poesia, con tanto di conferenza di Stefano Crespi, giornalista e critico d’arte di importanti testate italiane come “Il Sole 24 Ore”.

Come dimenticare la fiera Treviglio Libri svoltasi insieme a Treviglio in Gioco, manifestazioni durante le quali abbiamo gestito sei presentazioni al giorno per i due giorni della kermesse, che ci hanno permesso di cominciare a farci conoscere agli abitanti di Treviglio proprio all’inizio della nostra attività, ma anche la Giornata sul Giappone organizzata insieme alla casa editrice Linee Infinite che ha unito conferenze a presentazione di libri alla degustazione congiunta di prodotti nostrani con quelli giapponesi, cosa permessa dalla collaborazione con il ristorante Haru Sushi di Treviglio.

Ospitiamo i corsi di Greco Antico e Latino e abbiamo tenuto il primo corso di Scrittura Creativa organizzato e svolto completamente in casa grazie all’autrice Leyra Correll e alla casa editrice Edizioni Arpeggio Libero che si occuperà di produrre il libro che scaturirà dai racconti scritti dagli allievi del corso.

Da noi hanno suonato artisti di altissimo livello come Stefano Capomagi e Andrea Rubini, gente che ha suonato con alcuni dei più grandi musicisti Jazz al mondo come Pat Metheny e artisti stranieri come Greg Rekus, cantante Punk canadese.

Questi sono solo alcuni esempi di quello che abbiamo fatto da quel fatidico 21 Maggio ad oggi, però tutto funziona se gli incassi te lo permettono e i nostri incassi non sono sufficienti per proseguire, perlomeno non ci permettono di ottemperare a determinati impegni, quindi ci troviamo nella condizione di prendere una decisione sul futuro di questa attività.

Ormai sono mesi che sopravviviamo contando sulle nostre iniziative, ma ci manca quello che definiamo “il quotidiano”.

Gli eventi ci mantengono a galla, ma non sono sufficienti per coprire le spese. E così mangiamo le risorse famigliari ingrossando il passivo e diminuendo le possibilità di sopravvivenza.

Purtroppo l’ambiente dove abbiamo aperto non ci aiuta, il condominio vuole tranquillità; una tranquillità che non si trova nelle cose che facciamo. Noi promuoviamo cultura in tutte le sue forme artistiche, muoviamo le coscienze parlando di immigrazione come il libro di Maxima o della Costituzione Italiana, ospitiamo associazioni di Giochi di Ruolo; sono cose che fanno rumore e possono non essere comprese dai propri vicini di casa.

Siamo all’interno di un contesto tanto bello quanto vuoto, purtroppo, non ci viene permesso di riempirlo di gente, di vita di cose belle che vorremmo fare per valorizzare il luogo e permettere l’esistenza della nostra attività.

Certo, arrivati a questo punto le domande fioccano spontaneamente, inutile dirlo. Ovvio che non siamo stati bravi a recepire il livello di chiusura di un condominio che vuole il prestigio del centro cittadino e la tranquillità della periferia estrema. All’interno di una città che vuole esplodere, ma ha paura di farlo.

Treviglio ha delle grandi potenzialità, ma deve accettare di pagare uno scotto in termini di “tranquillità”, scoprirebbe improvvisamente i colori dei suoi pittori e fotografi, le pagine dei suoi scrittori, poeti ed editori, i suoni dei suoi tanti musicisti e chissà quanto altro. Certo scoprirebbe che ha due teatri, un centro bellissimo, un museo della scienza, una storia particolarissima, ma anche posti come il nostro che hanno solo voglia di valorizzare le risorse che questa splendida cittadina della bassa bergamasca può dare. Deve solo avere voglia di uscire di casa, di lasciar giocare i bambini nei cortili, di rompere il cordone ombelicale che lega i suoi cittadini al loop infinito casa-lavoro-riposo.

Una serie di artisti hanno messo in piedi una raccolta di firme come “endorsement solidale” nei nostri confronti.

In pochi giorni sono arrivate più di 20 firme di attori, poeti, editori, scrittori, musicisti e anche giornalisti che vogliono presentare all’ufficio cultura dicendo “Noi vogliamo Lo Stato dell’Arte”. Non so che cosa possano sortire, posso solo dire che tutto questo è successo in 11 mesi.

 

A tutti quanti diciamo: GRAZIE.

Paolo & Stefano

Lo Stato dell’Arte

Lascia un commento